Analizzando il fenomeno infortunistico nella complessità dei fattori che lo generano, emerge che le caratteristiche di elementi critici ricorrenti, spesso indotti da errori e/o omissioni procedurali, condizionano la pericolosità delle attività lavorative, soprattutto con riferimento al rischio elettrico e nell’ambito delle attività di cantiere. E’ altresì evidente che in generale la realizzazione di un processo lavorativo “sicuro” è una prestazione attesa, che richiede competenze, investimenti e dedizione più frequentemente attuati nelle imprese grandi che non in quelle piccole e medie, nelle competenze lavorative mature che non in quelle più giovani o anziane, dalle maestranze nazionali meglio che da quelle straniere. Queste risultanze statistiche contribuiscono a fornire il primo set di indicazioni utili a caratterizzare il rischio rispetto al caso concreto della specifica attività lavorativa e a gestirne gli effetti, progettando opportuni sistemi di prevenzione, soprattutto laddove l’aspetto del coordinamento può risultare particolarmente rilevante, essendo i rapporti più frequentemente orientati a stabilire confini di responsabilità piuttosto che delineare politiche comuni di prevenzione. Frequentemente gli infortuni sul lavoro sono interpretati, a tali fini predittivi, attraverso caratterizzazioni tendenzialmente informali. Obiettivo preliminare dell’analisi presentata è di formalizzare la descrizione degli eventi di infortunio, disponibili nelle banche dati di settore in forma di schede descrittive di dettaglio, in casi algebrici rappresentabili nello spazio Rn dei determinanti (cause di infortunio) al fine di poter operare trattamenti statistici descrittivi finalizzati all’acquisizione di informazioni omogenee e predittive. L’introduzione di questa potenzialità esplicativa consente, infatti, l’applicazione di tecniche di analisi statistica multivariata a campioni stratificati per modalità di infortunio, con l’obiettivo di ricercare modalità ricorrenti di infortunio a supporto delle attività di prevenzione del rischio totale (valore atteso del danno) e gestione del rischio residuo. Sulla base della collezione di infortuni mortali - riconducibili, rispetto all’ambito generatore, al rischio elettrico - disponibile nel database Infor.MO - che costituisce a tutti gli effetti una serie storica del fenomeno osservato, si è proceduto, quindi, ad aggregare i casi di infortunio mediante tecniche di cluster analysis e di analisi multifattoriale (ACM) che, con riferimento alle cause prodromiche del flusso del pericolo, possano evidenziare modalità peculiari e ricorrenti di infortunio, ossia genesi preferenziali, esplicative del fenomeno infortunistico registrato e predittive delle future realizzazioni dello stesso. In particolare, applicando questi modelli ai casi di infortunio mortale relativi al settore AtEco F3, con riferimento al "rischio elettrico", è possibile indirizzare in modo razionale gli interventi di prevenzione e/o protezione, in una prospettiva di massima efficienza gestionale.

La gestione del rischio elettrico nelle attività di cantiere / Lombardi, Mara; Rossi, Giuliano; Parise, Giuseppe. - STAMPA. - (2016), pp. 1-12. (Intervento presentato al convegno Valutazione e Gestione del Rischio negli Insediamenti Civili ed Industriali - VGR 2016 tenutosi a Roma, istituto Superiore Antincendi nel 13 - 15 settembre 2016).

La gestione del rischio elettrico nelle attività di cantiere

LOMBARDI, MARA;Rossi, Giuliano;PARISE, Giuseppe
2016

Abstract

Analizzando il fenomeno infortunistico nella complessità dei fattori che lo generano, emerge che le caratteristiche di elementi critici ricorrenti, spesso indotti da errori e/o omissioni procedurali, condizionano la pericolosità delle attività lavorative, soprattutto con riferimento al rischio elettrico e nell’ambito delle attività di cantiere. E’ altresì evidente che in generale la realizzazione di un processo lavorativo “sicuro” è una prestazione attesa, che richiede competenze, investimenti e dedizione più frequentemente attuati nelle imprese grandi che non in quelle piccole e medie, nelle competenze lavorative mature che non in quelle più giovani o anziane, dalle maestranze nazionali meglio che da quelle straniere. Queste risultanze statistiche contribuiscono a fornire il primo set di indicazioni utili a caratterizzare il rischio rispetto al caso concreto della specifica attività lavorativa e a gestirne gli effetti, progettando opportuni sistemi di prevenzione, soprattutto laddove l’aspetto del coordinamento può risultare particolarmente rilevante, essendo i rapporti più frequentemente orientati a stabilire confini di responsabilità piuttosto che delineare politiche comuni di prevenzione. Frequentemente gli infortuni sul lavoro sono interpretati, a tali fini predittivi, attraverso caratterizzazioni tendenzialmente informali. Obiettivo preliminare dell’analisi presentata è di formalizzare la descrizione degli eventi di infortunio, disponibili nelle banche dati di settore in forma di schede descrittive di dettaglio, in casi algebrici rappresentabili nello spazio Rn dei determinanti (cause di infortunio) al fine di poter operare trattamenti statistici descrittivi finalizzati all’acquisizione di informazioni omogenee e predittive. L’introduzione di questa potenzialità esplicativa consente, infatti, l’applicazione di tecniche di analisi statistica multivariata a campioni stratificati per modalità di infortunio, con l’obiettivo di ricercare modalità ricorrenti di infortunio a supporto delle attività di prevenzione del rischio totale (valore atteso del danno) e gestione del rischio residuo. Sulla base della collezione di infortuni mortali - riconducibili, rispetto all’ambito generatore, al rischio elettrico - disponibile nel database Infor.MO - che costituisce a tutti gli effetti una serie storica del fenomeno osservato, si è proceduto, quindi, ad aggregare i casi di infortunio mediante tecniche di cluster analysis e di analisi multifattoriale (ACM) che, con riferimento alle cause prodromiche del flusso del pericolo, possano evidenziare modalità peculiari e ricorrenti di infortunio, ossia genesi preferenziali, esplicative del fenomeno infortunistico registrato e predittive delle future realizzazioni dello stesso. In particolare, applicando questi modelli ai casi di infortunio mortale relativi al settore AtEco F3, con riferimento al "rischio elettrico", è possibile indirizzare in modo razionale gli interventi di prevenzione e/o protezione, in una prospettiva di massima efficienza gestionale.
2016
Valutazione e Gestione del Rischio negli Insediamenti Civili ed Industriali - VGR 2016
cluster analysis; infortuni sul lavoro; rischio elettrico
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
La gestione del rischio elettrico nelle attività di cantiere / Lombardi, Mara; Rossi, Giuliano; Parise, Giuseppe. - STAMPA. - (2016), pp. 1-12. (Intervento presentato al convegno Valutazione e Gestione del Rischio negli Insediamenti Civili ed Industriali - VGR 2016 tenutosi a Roma, istituto Superiore Antincendi nel 13 - 15 settembre 2016).
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